《N’importe quoi》: trovata la traduzione del gesto italiano più (mal) imitato nel mondo

#Bonjour #Paris n. 51-12/09/2018 Avete presente quando gli italiani uniscono i polpastrelli della mano e muovono avanti e indietro il polso? Il significato di questo gesto è apparentemente intraducibile nel linguaggio non verbale di altri idiomi. #NoTranslation
Ecco già, ma finalmente ho trovato la mia personale proposta di traduzione in francese.
Il gesto italiano più (mal) imitato nel mondo, diventa, in francese, una meravigliosa formula magica che NON vi sarà MAI insegnata a scuola.
Si tratta di una espressione che vi capiterà di ascoltare almeno 20 volte al giorno a Parigi. È talmente perfetta nel suo genere, che si è guadagnata un posto nella mia top ten delle più belle espressioni francesi. #espressionifrancesi
Quando la si pronuncia, tutto appare immediatamente più bello, comprensibile, leggero.
Sto parlando di una formula composta da 3 semplici parole:《N’importe quoi》. #formulamagica
Letteralmente, vuol dire: “Non importa che cosa“. Mi piace talmente tanto che inizio a inserirla anche nei miei discorsi in italiano, dando luogo ad una nuova lingua incomprensibile ai non Rital. Ma questo è un altro discorso. Ma come tradurla? Dipende dal contesto. Vediamo degli esempi:
1. C’est (du) n’importe quoi… !: “È assurdo” / “È una vera cavolata” / “Sono stupidaggini”;
2. C’est tout et n’importe quoi: “Non ha senso”;
3. (versione romantica) Je ferais n’importe quoi pour toi: “Farei di tutto / follie per te”;
4. (versione disperata) Je suis prêt à faire n’importe quel travail: “Sono pronto a fare di tutto, qualsiasi lavoro”.
Ho provato ad accompagnare il gesto italiano alla frasetta 《N’importe quoi》 per testare l’abbinamento. Funziona. Provate anche voi e fatemi sapere. Personalmente, trovo abbia una forza liberatoria esplosiva. #nImporteQuoi
P.S. Per concludere, ci tengo tuttavia a precisare che il gesto italiano ha talmente tante sfumature di senso dipendenti dal contesto, dallo sguardo e dal tono della voce che lo accompagna, dalla velocità del movimento del polso, dell’eventuale apertura verso l’alto dei polpastrelli come fosse un accento finale o, pensiamo, quando invece è introdotto dalla mano aperta, palmo verso il basso, che gira lenta lenta verso l’alto (trascinandola contemporaneamente verso il proprio petto), come per sottolineare il movimento di raccogliere i polpastrelli tutti insieme….ecco sì, confesso come sia onestamente impossibile una perfetta traduzione in una sola, unica espressione francese… Pensiamo, ad esempio, a quando usiamo questo gesto per chiedere di ripetere, perché non abbiamo afferrato quello che il nostro interlocutore sta dicendo, o quando chiediamo una informazione o una precisazione…#intraducibile