Allah Akbar, Inshallah! Denuncia di borseggio terminologico

#Bonjour #Paris n. 34-26/08/2018 A Parigi non sei abbastanza “cool” (figo), se nel tuo vocabolario non usi correntemente la parola araba “Inshallah” (pronunciata: insciallà). Vuol dire semplicemente “se Dio lo vuole“.

Esempio di utilizzo:

Contesto: due amici che si salutano a fine serata dopo aver preso un “verre”, un aperitivo

Interlocutore A:
“Dai, allora la prossima volta ci vediamo a settembre del prossimo anno?” (A Parigi le agende di tutti i più fighi sono sempre molto piene di impegni, nulla si può improvvisare).

Interlocutore B: “Sarebbe veramente cool, controllo l’agenda e entro domani a mezzogiorno ti propongo una data. Potrà essere nelle ultime due settimane del mese. Probabilmente un martedì o un giovedì. Insciallà!”

Ecco. Insciallà contribuisce a dare quel tocco radical chic, un po’ snob di sinistra, tanto parigino. Parfait.

Allo stesso tempo, un’altra parola araba che si sta diffondendo, a Parigi come in Italia, questa volta sulla stampa, è “Allah Akbar” (che bisognerebbe scrivere e pronunciare “Allahu akbar“), che vuol dire “dio è (il) più grande”. E questa espressione sta diventando il simbolo di una sempre più diffusa cultura antimusulmana alimentata quotidianamente dall’elite mediatica. Un razzismo viscido e pervasivo, regolarmente alimentato dai media, che mi fa davvero #incavolare

Per questo l’altro giorno ho scritto un post abbastanza stupido (Grida 《Allah Akbar》 e getta la buccia di banana), il cui fine era fare della satira pura su questa totale mancanza di etica giornalistica, e che purtroppo non è stato colto da molti amici, dati i feedback talvolta inimmaginabili che ho avuto (“sei stata insultante per le vittime”, mi è stato detto…!).

Ci tengo allora a proporre un piccolo dizionario contro questo caos terminologico:

  • Islam” è il nome della religione dei musulmani, che significa “sottomissione a dio” e deriva dal termine “salam” che significa “pace”: in altri termini, il concetto è traducibile con la parafrasi: “entrare in uno stato di pace e sicurezza con Dio attraverso la sottomissione e la resa a Lui”.
  • Un “Musulmano” é colui che pratica la religione islamica, dell’Islam.
  • Islamico” è l’aggettivo che deriva da Islam e puo essere usato per indicare tutto cio che riguarda la religione dell’Islmam: la letteratura, l’architettura etc
  • Islamista” si riferisce ai movimenti islamici radicali, quindi non ha niente a che fare con la pratica religiosa ma con la strumentalizzazione della religione islamica, per fini politici.
  • Un “Arabo” è una persona nata in uno dei 22 paesi di lingua araba, a prescindere dalla sua religione, dalla sua affiliazione politica, dal colore della sua pelle e dal fatto che mangi o meno carne di maiale. Ma i berberi e i curdi, per esempio, non sono arabi, anche se risiedono geograficamente in paesi arabi: infatti rivendicano l’indipendenza del loro territorio

Riassumendo: Si puo essere arabo, musulmano, far parte di un partito politico islamico ed essere un islamista (e non essere ancora un terrorista…!).

Morale: i terroristi sono dei pazzi, squilibrati, barbari, assassini, che niente hanno a che fare con i principi dell’Islam che, come tutte le religioni più diffuse, ha lo scopo di dare alla comunità dei credenti delle regole di convivenza civile e una speranza in un mondo migliore. Confondere e usare in modo errato i termini che ho rapidamente passato in rassegna, rende più facile manipolare l’opinione pubblica, e alla fine, una espressione corrente della cultura islamica come puo essere “Allah Akbar” diventa un passepartout per seminare la paura (“Disastro del ponte di Genova: degli “Allah Akbar” rieccheggiano ai funerali delle vittime” è uno dei titoli apparsi su un giornale regionale francese a seguito dei funerali con rito islamico celebrati per due vittime musulmane a Genova: lo posto qui. Lo hanno fortunatamente ritirato).

Ecco, per dire, le parole sono importanti e no, non si possono borseggiare cosi, non si possono usare cosi, in modo improprio. E la stampa ha un enorme responsabilità in tutta questa confusione, in tutta questa brodaglia di ignoranza razzista che, davvero, non se ne puo davvero piu.

N.B. E se sono stata insultante per #pincopallino, non hai capito niente di cosa volevo dire e possiamo comunque parlarne #amen

#BuonaDomenica #Insciallà

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