Parigi, modello di democrazia deliberativa: anch’io decido sul bilancio

#Bonjour #Paris n. 58-19/09/2018 Dicono che l’amore sia nelle piccole cose. Oggi condivido una piccola azione di democrazia deliberativa attuata dal Comune di Parigi: oggi dichiaro e rinnovo il mio amore per Parigi. Ogni anno, già da 5 anni, sono infatti invitata a esercitare il mio diritto di voto in quanto… parigina. Lo dico e ripeto con orgoglio. #SullOrgoglioDiVotare
Dal 2014, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha infatti istituito uno straordinario strumento di democrazia partecipativa: il “Budget participatif”. #BudgetParticipatif
Il BP consiste in due fasi: i parigini possono proporre dei progetti per migliorare la propria città e/o votare le proposte che preferiscono: 4 indicazioni possibili a livello dell’intera città e 4 indicazioni possibili a livello di arrondissement (quartiere) di residenza. #4X4
Due dispositivi di voto: online e tradizionale. Finora ho sempre votato online (budgetparticipatif.paris), ma l’altro giorno ho voluto provare l’ebrezza del voto cartaceo. E perciò sono andata in Comune, dove uno spazio apposito vi è dedicato tra il 7 e il 23 settembre. #TuChiamaleSeVuoiEmozioni
Qualche cifra. Il processo partecipativo si sviluppa dalla delibera dell’amministrazione parigina che rende disponibile un budget importante: 100 MILIONI di euro OGNI anno, di cui almeno 30 milioni da investire in progetti situati nei quartieri popolari. Dal 2014, grazie a tale dispositivo, sono stati votati 612 progetti e 263 sono stati terminati.
Trasparenza. È una parola complicata da utilizzare quando di parla di amministrazione pubblica, ma un importante tentativo di comunicazione, al fine di rendere partecipe la cittadinanza sulle diverse fasi di realizzazione dei progetti votati appare prioritaria, al punto che una pubblicazione annuale e delle riunioni pubbliche sono regolarmente previste.
Il raggio di azione. I progetti riguardano qualsiasi settore su cui l’amministrazione comunale può incidere concretamente: arte, cultura, sport, sicurezza, ecologia, solidarietà, coesione sociale, educazione, pulizia, economia, mobilità.
Il mio voto NON è segreto. Io ho votato per dare una maggiore forza e assicurare la continuità del progetto “Parigi, capitale solidale” (progetto numero 6) #VilleRefuge. Un progetto che mi rende fiera di vivere in questa città che non gira la testa di fronte ai senzatetto e profughi.
Cosa succederà concretamente, se il mio voto contribuirà a far passare questa proposta? Il Comune di Parigi si impegna a investire un budget di 4 milioni di euro per sostenere finanziariamente:
1. Gli attori che, sul terreno, agiscono ogni giorno per rispondere ai bisogni fondamentali dei senzatetto (informazioni sui loro diritti, aiuti alimentari e in termini di alloggio, cure mediche…).
2. Le azioni che mirano a promuovere l’integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati: moltiplicando i corsi di francese, proponendo un accompagnamento nella ricerca di un lavoro e promuovendo attività di integrazione socio-culturale.
Altri 3 voti. Mi restavano 3 voti da usare a livello metropolitano:
1. Ho votato affinché i 3 quartieri più “degradati” di Parigi (Barbès, La Chapelle, Stalingrad) possano essere rilanciati in termini di sicurezza: ciò non si traduce con più polizia e esercito, ma un sistema urbano più curato, con una promozione di attività economiche e commerciali, con più angoli di verde, una maggiore attenzione alla mobilità sostenibile di ciclisti e pedoni, nonché una migliore illuminazione pubblica;
2. Ho votato per installare una centrale solare (pannelli solari) su un palazzo del centro di Parigi e isolare (dal punto di vista termico!) tutti gli edifici comunali;
3. Ho votato affinché le persone disabili possano muoversi più agevolmente a Parigi, ci siano parchi giochi attenti ai bambini disabili, spazi e mezzi di para-mobilità sostenibile e movimento all’aria aperta, piscine adeguate alle esigenze dei disabili e, addirittura, dei dispositivi che possano descrivere alle persone non vedenti l’ambiente circostante…
#NonÈFantascienza
#IncrocioLeDita
#ParigiTiAmo #ParisianPride #OrgoglioParigino #FiereDEtreParisienne